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LOWRIDE 21 marzo 2010

Mi ritorna in mente, bello come mai, un momento recente nel mezzo del cammin della mia vita in cui mi ritrovai nella selva oscura della disoccupazione, che la dritta via era smarrita. Storia spiacevole ma non drammatica, per carità; l'importante è prendere ogni situazione con filosofia, rialzarsi dopo ogni caduta.

Senza stipendio ma con un sacco di tempo libero, non mi restò che riflettere sulla mia amara sorte e cercare una traiettoria; meglio perdersi cercando nuove strade piuttosto che restare fermi ad aspettare che arrivi qualcuno per poter mendicare un po' del benessere perduto. Il periodo fu stressante più di quanto avrei mai potuto immaginare. Il voltafaccia di "amici", colleghi e ammiratori fu difficile da digerire; col senno di poi ho capito che non erano mai stati sinceri e, nonostante da qualche anno siano tornati praticamente tutti "amici" più di prima, preferisco ricordarli piuttosto che frequentarli.

Solo perdendo il lavoro ho capito chi erano i veri fratelli, quelli che senti vicini anche a 1.000 miglia di distanza, quelli che ti vengono a dare una mano di notte se resti a piedi e ti vogliono bene anche se non sei più il direttore. Sono ancora i miei amici veri e, anche se ne ho sempre di nuovi, a loro va un affetto speciale.

Di quel brutto periodo ricordo le cose belle: riuscii ad andare in moto più spesso, feci un po' di sport e terminai un bel chopper che, altrimenti, sarebbe tutt'ora sparpagliato nel garage... Che fortuna: proprio vero che per apprezzare ciò che hai devi provare a perderlo.

Tutti qui a LowRide sono vicini ai lavoratori che lottano per difendere il proprio posto di lavoro.

© LOWRIDE | marzo 2010