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LOWRIDE 104 Febbraio 2017

Ogni anno, inesorabilmente, si ripete la stessa storia. Quando fuori fa freddo, quando in giro c’è nessuno, il termometro scende in picchiata e il prode biker sale malvolentieri in sella, imbacuccato come Totò e Peppino a Milano. Nel curriculum di ognuno c’è l’impresa eroica, epici Elefantentreffen e qualche viaggetto sottozero, ma nella vita di tutti i giorni girare col maltempo diventa una scocciatura: odiamo la brutta stagione. C’è poco da fare, la moto non è l’ideale per temperature polari, tanto meno la moto che piace a tanti di noi, spoglia ed essenziale. Meglio una motoslitta; anche in questo campo pare che i fratelli Davidson, con il loro amico Harley, fossero all’avanguardia. Fanno sorridere esperimenti sul lago Michigan ghiacciato a bordo di slitte motorizzate da v-twin. Proprio come facevano loro un secolo fa, sognando California ci si rintana in garage, oppure ci si barda per pura necessità e, dietro un parabrezza, si sfidano i geloni. La prova è dura anche per chi di noi vive nel meridione: alla faccia del surriscaldamento del pianeta, a memoria d’uomo non ha mai nevicato tanto come in queste settimane nel centro e nel sud Italia. A volte con esiti catastrofici, persino tragici. Tanti amici fraterni e nostri collaboratori storici vivono a L’Aquila e dintorni, da anni lottano per restare in Abruzzo a dispetto della sorte e desiderano più di Danny Hard9 in sella al suo FXRS ”da cross” su un passo alpino chiunque altro che torni la bella stagione, ma soprattutto che la terra smetta di tremare. Per questo un po’ ci vergogniamo di pensare a chopper e bike show, ma è il nostro lavoro e lo spettacolo, se si può, deve continuare, per noi e per tutti loro. Tra l’altro siamo maledettamente fieri dei tanti gesti di solidarietà, piuttosto concreti, che tanti biker e club MC, anche quelli brutti e cattivissimi, hanno voluto indirizzare a chi ha perso tutto per colpa del terremoto nell’Italia centrale, direttamente e senza cercare pubblicità: forse così brutti e cattivi, in fondo, non sono. La voglia di ridere e scherzare di questi tempi ci è passata, ma grazie a loro e al grande entusiasmo toccato con mano a Verona ci è tornato il sorriso. Sotto barbe lunghe, strati di mutandoni e maglie di lana, capi tecnici e trucchi fantozziani antigelo batte un cuore di motociclista anche se, uscendo di casa all’alba quando è ancora buio, verrebbe voglia d’entrare in letargo e svegliarsi dopo mesi, a neve sciolta, quando fuori fa un po’ meno freddo e in giro si sta un po’ meglio.

© LOWRIDE | Febbraio 2017