Non c'è bisogno di saltare 56 metri in sella alla propria moto per mettersi alla prova e sfidare i nostri limiti. Basta uscire dalle abitudini, cambiare strada o semplicemente provare a spingersi più in là per scoprire se si può essere più felici sconfiggendo una paura. Io faccio sempre quello che non posso fare in modo da poter imparare a farlo: l'ha detto Pablo Picasso, non Sonny Barger, eppure anche lui condividerebbe.
Uno degli aspetti della moto che mi fa stare bene è che, non avendo la retromarcia, costringe a guardare lontano e ad andare sempre avanti col proprio ritmo, sempre con attenzione, talvolta a zig zag e controvento; guardare nello specchietto più di qualche secondo è impossibile. Sarebbe l'ideale fare così sempre, eppure ogni tanto nella vita e nel lavoro arriva il momento di trarre le conclusioni, serve un attimo di sosta per rimettersi in discussione e guardare alle spalle il cammino percorso. Guai a rimanere troppo attaccati al passato, se non serve a progettare il futuro è solo una scusa per non vivere fino in fondo il presente.
Anche della propria Harley è bello conoscere la storia ma soprattutto va fatta sempre un po' di manutenzione preventiva, senza aspettare di fermarsi sul ciglio della strada con le bielle che sbucano dal carter e la catena dilaniata dai troppi chilometri. Meglio farlo quando tutto va ancora bene; niente è peggio di tirare troppo la cinghia, perché ostinarsi a percorrere ancora qualche chilometro quando si viaggia in riserva da troppo tempo?
Anche per il team LowRide arriva il momento di cambiare, c'è voglia di migliorare e raccogliere i risultati molto positivi del lavoro svolto fin'ora non ci basta. La riconoscenza per chi ha creduto in noi sin dal primo numero è grande; tutto va nel migliore dei modi e dobbiamo moltissimo ai lettori che hanno creduto in noi, ma anche alla fiducia dimostrata dai professionisti del custom.
La rivista cresce e non è certo nostra intenzione fermarci qui. Crediamo di poter imparare dai nostri errori e raccogliendo le vostre indicazioni speriamo ancora di migliorare, di fare un altro salto di qualità.
