Sono trascorsi sei anni da quando abbiamo messo nero su bianco la rivista che avevamo in mente da tempo. Chop and Roll è nata per approfondire temi che il mensile LowRide già trattava ma, a nostro modesto parere, meritavano più spazio e un punto di vista più accurato. Tutto era iniziato molto prima, nel 2003, quando lavoravamo a Freeway magazine e sentivamo il bisogno di andare alle radici di una cultura che aveva conosciuto dagli Anni 90 in poi una grande espansione anche in Italia. A forza di scavare ci eravamo resi conto che, per un salto di qualità, era necessario approfondire la conoscenza di stili, consuetudini e leggende che derivavano dalla scena hot rod californiana, in particolare quella del secondo dopoguerra. Una presa di coscienza tutt’altro che scontata, non tutti furono pronti a coglierne la portata storica. Col tempo abbiamo continuato a contaminare le diverse espressioni artistiche e artigianali di una passione kustom che, ai nostri occhi, non ha confini ma trova sempre nuove e differenti strade per esprimere sete di velocità e d’avventura, sano individualismo, creatività e voglia di distinguersi. Un approccio culturale che non ha limiti di marca né di stile, coinvolge hot rod e custom car, scooter d’epoca e bobber, biciclette e cafe racer, maggiolini e van, moped, scrambler e flat tracker... La lista è lunga, si allunga ogni giorno e include arredamento, artigianato, verniciatura, caschi, lavorazione artistica dei metalli, oreficeria ma anche agonismo. Per questo abbiamo sempre cercato di sostenere gare di accelerazione sulla sabbia e sprint racing, flat track, dragster, velocità per moto d’epoca, gare su neve e in salita; senza pretese ma con tanta voglia di divertirsi ci si possono togliere grosse soddisfazioni anche con una vecchia moto fatta in casa. Per questi e mille altri motivi sentiamo che, in questo inizio del 2018, è il momento di fare un bilancio. Dopo sei anni vissuti pericolosamente a manetta è ora di voltare pagina. Vogliamo rimetterci in discussione a cominciare dalla copertina; chi avrebbe mai detto che un bobber BMW se la sarebbe guadagnata? Dopo 36 pubblicazioni siamo sempre più riconoscenti nei confronti dei lettori ma, dal prossimo numero, aspettatevi di vederne delle belle: sarà una rivoluzione...