Non è poi così lontana Samarcanda. Corri cavallo, corri di là.
L a canzone di Roberto Vecchioni racconta di un reduce che brinda e festeggia la fine della guerra. All’improvviso vede tra la folla una donna vestita di nero che lo guarda maligna. Credendo che la Morte sia lì per lui, chiede al Re un cavallo veloce per fuggire lontano. Dopo tre giorni di galoppo la ritrova a Samarcanda: lo stava aspettando. Paura e destino hanno fatto correre il soldato incontro alla Morte. Trae spunto da un’antica fiaba del Medio Oriente che, senza saperlo, Cocco ha interiorizzato. Con sano fatalismo, a 74 anni, sta per realizzare il vecchio sogno: viaggiare verso il sole con un chopper Harley-Davidson fatto in casa. «Io la moto la conosco, dà una sensazione bellissima. Sono vecchio, ma quando salgo in moto mi pare di avere quarant’anni, mi viene una grinta, uno spirito...» La sua vita libera quanto dura, in mezzo alle montagne, gli ha insegnato a non aver fretta. «Per fare le cose bene dobbiamo buttare via l’orologio, non si sa quanto staremo via, un mese, due... Niente premura. Calma. Se sono stanco possiamo fare 70 km in un giorno. La maggior parte di quelli della mia età sono già morti.» Da vecchio soldato, sopravvissuto a mille battaglie, sa che correre non serve. Meglio vivere che nascondersi, tanto nessuno sfugge al proprio destino. «Io vado anche in capo al mondo, non m’interessa di morire. Magari morire per strada, sarebbe bellissimo!» Convinti di rivederlo sano e salvo, di ritorno dall’Uzbekistan, gli facciamo i migliori auguri: Lacio Drom!