«Nessuno mi pettina bene come il vento...»
Così scrisse un′irrequieta poetessa milanese dalla vita avventurosa. Colse e distillò in brevi frasi l′essenza di un incontro sincero col prossimo, diretto, non basato sulle convenzioni sociali. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturare l’anima. Coloro che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore... Sarò fissato, non c′è dubbio; sarà per deformazione professionale, ma mi sembra tanto il ritratto di un centauro. Pochi sanno annusare dove tira il vento come noi motociclisti, sempre in balìa degli elementi, in veloce equilibrio precario tra trionfo e disastro. Duri dal cuore tenero, sensibili e assetati di emozioni, nascondiamo sotto il cuoio nero di giubbotti e con inchiostro a fior di pelle la fragilità di chi comprende che la vita è preziosa, può volar via in un soffio. Corriamo perché non c′è tempo da perdere. Assaporiamo vento, paesaggi e incontri senza timore di guardare in un abisso. «Io la vita l′ho goduta perché mi piace anche l′inferno della vita, e la vita è spesso un inferno». Così parlò, visse e amò la grande Alda Merini.