Quel gran genio del mio amico. ✳
Ci eravamo annusati in officina parlando di chopper, come due gattari entusiasti e apprensivi dal veterinario. Forse era un quarto di secolo fa, questi anni sono volati, pare ieri. Lui sognava a occhi aperti il suo Panhead, guardando due metà del basamento spaiate. Ci era inciampato sopra in California, le usavano come fermaporte in un garage. Io stavo dannandomi sul mio, smontato fino all′ultima vite il pomeriggio stesso dopo aver firmato il passaggio di proprietà, percorsi 50 chilometri. Ultimate le moto, mentre cambiavano città e ragazze, ci siamo rivisti tante volte. Raduni, foto, viaggi, saloni, motori americani, epiche zingarate e disavventure ci hanno uniti, un anno dopo l′altro, nella buona come nella cattiva sorte. Ci siamo soccorsi a vicenda, non solo lungo la strada, con gomme a terra e morale a pezzi. A volte, per portare certi pesi, il furgone non basta. Trovate geniali, affari, disastri, soldi e vacche magre, fidanzamenti, malanni, lavori e lavoracci, lutti e guai non sono riusciti mai a separarci del tutto. Quando a uno scende la catena, l′altro lo rincuora; ci si aiuta sfottendosi con sincero sarcasmo. Per raccontare una bella notizia c′è un primo sulla lista, ricordi a memoria il suo numero e sai dove nasconde la chiave di casa. Quando non sai dove sbattere la testa, invece di fare un guaio o gettare la spugna, con lui puoi confidarti. Una lavata di capo è garantita, poi si trova la soluzione. Si ride tanto, talvolta si piange; ci si manda spesso e di cuore a quel paese, poi ci si va insieme. Nessuno è perfetto, noi meno degli altri, eppure ci capiamo al volo in mezzo alla folla, sentendoci meno soli... La vita non è tutta rose e fiori nemmeno per i fiorai; figuriamoci quella di chi viaggia controvento, in sella a moto che sfidano logica, codice della strada e ortopedia. In questa prova di endurance che è la vita ne abbiamo persi per strada un sacco, tra compagni, quaquaraquà e migliori nemici. Meglio ricordarli. Noi, per qualche dannata ragione, non riusciamo a staccarci più di una settimana. Forse ci farebbe bene, ma sarebbe un peccato. Perché una complicità così non s′improvvisa, nasce solo se hai fatto festa con qualcuno e non gli hai voltato le spalle quando la musica è finita e gli "amici" se ne vanno. Uno dei due, non rammento chi, partì verso il Grande Nord con la patente sospesa, l′altro passò la frontiera col suo chopper; a fine estate gli fece arrivare la patente, di nuovo valida, fino in... Svezia! Uno col calibro pianta i chiodi, fa buchi storti col trapano, perde le chiavi inglesi e un sacco di altre cose. L′altro, anima in pena, non si dà pace e ci mette una pezza. C′è chi viaggia sempre con un pizzico di fantasia, rolla persino con una mano sola; l′altro lo sgrida, però gli fa compagnia... Bisogna volersi bene senza giudicarsi, accettarsi, darsi una mano sempre. Fare sul serio, senza prendersi troppo sul serio. Vivere.
✳ Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.