La vita è bella.
Non sempre, certo non oggi, però può essere bella davvero. Lo ricordo benissimo, come fosse ieri. Rammento la meraviglia e la sana invidia provata la prima volta che vi ho visti, innamorati, pieni d′energia, belli come il sole in sella alle vostre Harley-Davidson. Non vi conoscevo bene, ma la vostra sintonia restava impressa. Ci siamo persi di vista, solo una decina di anni dopo ho scoperto il perché. Scrivo e riassaporo lo stupore di rivederci a Hills Race, cambiati, segnati da inevitabili colpi bassi che il destino, prima o poi, riserva a tutti. Dopo alcuni incontri, scambiando pezzi di moto, sorseggiate bottiglie di prosecco ghiacciato e vissute serate di confidenze, avete raccontato che dall′altra parte dell′Oceano qualche illusione s′era infranta. Eppure i vostri sorrisi, lo humor sempre rispettoso della sensibilità altrui, generosità e attenzioni disinteressate restavano fuori dal comune. Dieci anni lontani da casa e le difficoltà vi avevano provati, non piegati. Vi hanno reso sensibili, grati per gli attimi di gioia da assaporare fino in fondo perché la salute, le amicizie vere e il tempo sono troppo preziosi per essere sprecati. Mi avete accolto nella vostra casa con semplicità, aprendo i cuori quando c′è stata la fiducia reciproca. Lo avete fatto con tanti, nel modo più disinteressato e al tempo stesso attento che si possa desiderare da amici veri, da fratelli. Mi avete spalancato le porte di un′officina che faceva rivivere i sogni di quando col primo Sportster cercavo di arrangiarmi nel garagino sotto casa con pochi attrezzi, senza soldi: ecco, io me l′immaginavo così. Grazie a voi è esistita veramente, ha dato nuova vita ai vecchi motori di cui eravamo appassionati, tanto da dedicare loro quantità folli di energia. Chi ama brucia; chi intuisce di avere i giorni contati prova a non sprecare nemmeno un minuto. In quell′officina ho passato giorni interi, ho visto rinascere il mio Knucklehead un pezzo alla volta, con cura e tanto olio di gomito; siamo tornati ragazzini insieme. Non potrò dimenticare l′emozione di rimettere in sesto la mia prima Harley, dopo 35 anni, e di provarla con voi. Ricorderò sempre una giornata in barca, tre coppie allegre e spensierate sul Sile, in crociera nella laguna, tra aironi acquattati nei canneti e pesci guizzanti; l′approdo alle isole di Venezia, le prese in giro, risate e momenti di affetto. Mi ritengo fortunato per aver condiviso un pezzo di strada, l′allegria, bei momenti e anche qualche grosso dispiacere. Un paio, ultimamente. Peccato che questa roba non passi facilmente, non si scorda con una sbronza e nemmeno con dieci, non serve a niente farsi un giro in moto col cuore in gola, le lacrime scendono tanto forte che non vedo più la strada... La vita è bella, la mia lo è stata anche grazie a voi, me lo ripeto cercando di andare avanti anche se la catena ha perso due maglie, le candele sono bagnate. Ve ne siete andati portando via una parte di me, qualcosa che era solo nostro e in questo momento sembra perduto per sempre, senza di voi. Forse la mia strada non porta da nessuna parte, però non appena il motore riparte voglio vedere se dietro la curva, passata la pioggia, quaggiù può tornare il sereno.