Penultimi romantici
Uomini che sussurrano ai cavalli vapore. Donne, du du du, in mezzo a una via, girano in moto con o senza compagnia. Tipi che scatenano tempeste col loro passaggio, preferiscono il sole ma quattro gocce non li fermano. Gente strana e coraggiosa, non sempre in sintonia col proprio tempo, capace di commuoversi per un carburatore ben regolato o per un pinstriping poetico e ispirato. Contempliamo motori arcaici e ruote a raggi come capolavori d′ingegneria; ci basta una sgasata fuoriporta per ricaricare la batteria interna. Centauri ibridi, metà umani e metà moto, abbandoneremo per ultimi il motore a scoppio. Lo smarfòn, o come diavolo si chiama, ce l′abbiamo, è pieno di foto: viaggi, pezzi, idee, ritratti di amici e selfie, più col casco che senza, in buona parte storie di moto e di motociclisti. Chi di noi vive in città si abbatte per limitazioni al traffico in base alle classi di emissioni sempre più stringenti, poi gioisce per le esenzioni dei veicoli storici: ottima scusa per rimettere in strada quel ferraccio ultraquarantenne che languiva in garage. Romantici perché, anche in un mondo che cambia velocemente, corriamo il rischio di viaggiare controcorrente inseguendo vecchi sogni e nuove avventure. Non vogliamo perdere il vizio di correre col vento in faccia, a cavallo di un motorone che vibra, si scuote e nitrisce come fosse cosa viva. Penultimi perché speriamo, in cuor nostro, che la passione possa contagiare la prossima generazione e non vada persa come lacrime nella pioggia.