Salutava sempre.

Sono sempre i migliori che se ne vanno, ma anche ai "più peggiori" ogni tanto scende la catena. Mai provata un′irresistibile voglia di sfilarvi l′orologio per buttarlo via? Ingranare la prima, mollare la frizione e scomparire nel tramonto, sollevando un po′ di polvere, col sole in faccia, lasciando alle spalle solo un′ombra lunga. Proprio come quella scena di Easy Rider che sogno a occhi aperti. No, non è stanchezza, nemmeno l′ispirazione manca. Avrei sempre voglia di vivere storie su due ruote e di raccontarle a lettori fedeli, proprio come voi. C′è chi iniziò dal luglio 2008, quando il primo numero di LowRide nelle edicole italiane riscosse un successo incoraggiante. Altri quando hanno preso la prima moto, magari un amico li ha incuriositi. Alcuni seguono addirittura le mie storie dal 1994, anni di Freeway, quelli con la copertina arancione... Una bella responsabilità, provo una gratitudine senza fine. Solo che, a forza di viaggiare in riserva con un filo di gas, la dieta a base di moscerini, pioggia e schiaffi del destino sta avendo la meglio. Accosto e spengo. Persino un matto come me deve tirare due conti ogni tanto, fare rifornimento, gonfiare le gomme e prendere fiato. E la passione? Quella c′è sempre. Manca la benza, tutto esaurito al distributore. Costo della carta fuori controllo, affitti, tasse, problemi di carattere amministrativo, postali e di diffusione, oltre a mille altre rogne che non sto a elencare per non tediarvi oltre, mi buttano fuori strada... Non so ancora se questo sarà un addio ma spero tantissimo che ci rivedremo, strada facendo.