Taci e vai in moto: 48 Stati in 23 giorni.
Come vuole la tradizione di questa rivista, la prima pagina letta è sempre quella confezionata all′ultimo momento. Scrivo queste righe mentre il numero sta per andare in stampa e sono ancora scombussolato da una settimana intensa vissuta nel Wisconsin, tra prove su strada di modelli rivoluzionari, visite all′unità che produce i motori e al centro di sviluppo prodotto, mai aperto prima ai giornalisti. Sfasato dal jet lag, con le orecchie che fischiano ancora per il concerto dei Foo Fighters e gli occhi pieni d′immagini della parata trionfale nelle strade di Milwaukee, porto nella testa e nel cuore tanti incontri indimenticabili. Rivisti vecchi amici da quattro continenti, ne ho incontrati un sacco di nuovi. La penna è carica, ho un sacco di aneddoti da raccontare. Tra i mille volti di questo fantastico Harley-Davidson Homecoming, per il quale ringrazio tutto lo staff di Harley-Davidson Italia e i loro colleghi americani, spicca quello di una motociclista di colore. Per essere a Milwaukee, Shantell Williams ha percorso in poco più di tre settimane un′infinità di miglia col suo Road Glide attraverso i 48 Stati contigui: tutti, eccetto Alaska e Hawaii. Proprietaria e cuoca di un ristorante in Florida, madre di dieci figli, ha definito il cimento Shut Up and Ride. Aveva stabilito un record nel 2016 quando partì con l′intento di ricordare Bessie Stringfield, staffetta di colore dell′esercito USA. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Bessie in sella alla sua Harley-Davidson completò otto giri degli Stati Uniti in solitaria per consegnare dispacci alle basi militari. Nel suo giro Williams raccolse innumerevoli firme per chiedere al museo Harley-Davidson di ricordare questa pioniera del motociclismo. L′iniziativa fu colta al volo dalla Motor Company. Sette anni dopo, Shantell migliora il suo record di quattro giorni e vive questo ritorno a casa, con gioia.