Giorni felici e incontri a Milwaukee
Anche chi, come me, è allergico ai grandi eventi, rifugge le adunate oceaniche e stona in ogni messa cantata, per una volta prova il sentimento di appartenere a una dimensione più grande. Sento che il mio respiro si sincronizza con quello di un popolo intero. Vivo un momento storico e mi perdo felice in questa comunità internazionale, Babele di donne e uomini d′ogni età, unita e dialogante al di là di ogni provenienza, lingua, religione, ceto sociale e convinzione politica. Incredibile il potere aggregativo del mito, capace di resistere a epoche, guerre, crisi economiche, cataclismi e mode passeggere. Mi sembra di vivere un momento storico all′ombra del Bar & Shield. Ci penso mentre scopro senza fretta, in sella a una moto costruita da queste parti, downtown e quartieri di Milwaukee, città del Midwest entrata nel mio immaginario un secolo fa. Potere della televisione: nel 1977 anche in Italia fu diffusa la serie Happy Days, ambientata qui. Oggi appare ingenua eppure durante i cupi Anni di Piombo, quelli della mia adolescenza, ogni sera aspettavo un nuovo episodio. Le storie della famiglia Cunningham, del motociclista duro dal cuore morbido Fonzie e di liceali che negli Anni 50 si ritrovano da Arnold′s possono sembrare banali. Lo sono, eppure portavano spensieratezza, fiducia nell′avvenire e valori che rappresentavano un American Way of Life, certo stereotipato, che ha fatto sognare più di una generazione, in tutto il mondo. A Milwaukee si respira un po′ di questa vecchia America con la testa sulle spalle, basata sul lavoro dignitoso e sulla famiglia, anche quella non tradizionale; una combinazione di democrazia, libertà ed eguaglianza che ha abbattuto tanti muri... Ci penso mentre mi complimento con una coppia di polacchi, Ela e Greg Kedzior, arrivati dopo aver percorso 53.000 chilometri attraverso tutti i Paesi dell′America Latina e il Centro America, in un anno, senza contare le miglia percorse nel Nord America. Alla fine degli Anni 80 potevano solo sognare una Harley-Davidson, un passaporto e la libertà di viaggiare oltre l′invalicabile Cortina di Ferro
