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LOWRIDE 32 febbraio 2011

Che brutta bestia è l'inverno. Al freddo e al gelo la voglia di sentire il vento in faccia e il gusto di fare strada rischiano di andare un po' in letargo. Del resto quando il termometro scende in negativo e le strade sembrano glassate anche il più irriducibile tritamiglia rischia di impigrirsi, come un gatto accoccolato accanto al caminetto... Ci sono tanti modi per reagire.

Tra noi molti nutrono una vera passione per la nobile arte del custom: i più fanatici sembrano non aspettare altro per potersi scatenare in officina, con il sogno di rendere ancora più unica e bella la propria compagna di strada. Questa splendida follia collettiva ha i suoi riti, piccoli e grandi eroi, grandi eventi e avventure, ma anche una rivista come la nostra, che ne celebra la bellezza.

LowRide nasce proprio per dare sostegno e visibilità a un movimento sempre più grande, che affonda le proprie radici nella storia e in film come Easy Rider, si sviluppa nell'arco dei decenni mettendo in luce autentici talenti come quello di Claudio Campestrini, alla cui opera è dedicata la copertina, e a tutti gli altri customizer italiani e internazionali protagonisti di queste pagine.

Un culto vivo e dinamico in tutto il mondo, anche in Giappone come dimostra il nostro viaggio a Yokohama. Amore per la libertà e gusto di sentirsi unici in sella tutti da condividere, capaci di farti superare tante prove che il destino mette sul tuo cammino, anche le più dure. Al più scettico basterà leggere la storia di Maurizio Orienti e del suo trike per capire che questo insieme di speranze, passione, arte e stile di vita che sbrigativamente riassumiamo come essere biker è molto, molto più di muoversi su due ruote...

© LOWRIDE | febbraio 2011