Le parole semplici e accorate di Jelly Roll, paladino del nuovo country con venature hip hop e legami profondi col southern rock, mi hanno spiazzato. Notevole personaggio, grande e grosso in tutti i sensi, porta sulla pelle e nell′anima segni di una vita controcorrente, iniziata nel verso sbagliato e proseguita, se possibile, persino peggio. Un destino da combattere col coltello tra i denti solo per sopravvivere; una storia ai margini, pasoliniana, premiata da un successo insperato, fuori tempo massimo. Bello perché condiviso, salvi co. Come direbbe Lemmy dei Mötorhead: born to lose, live to win. Le sue canzoni toccano il cuore di un pubblico trasversale, consolando gli sconfitti aprono squarci di speranza. Versi umili all′insegna della coscienza di sé stessi e di una dignità che non deve venir meno, mai, nemmeno nei momenti più difficili. Colta tra un brano e l′altro durante un concerto, una sua frase potrebbe apparire quasi ovvia. Per me è illuminante. «Voglio dirti che, se il parabrezza è più grande dello specchietto retrovisore, una ragione c′è. Quel che si trova davanti a te è molto più importante di quel che resta dietro di te...» Ci ripenso mentre pigio, sudato, questi maledetti tasti. Metto in fila lettere e spazi che si trasformano in paragrafi formando sullo schermo idee destinate a inchiostrare la pagina dell′ennesimo editoriale. Ferragosto incombe. Ripercorro decenni di militanza giornalistica e mi passano nella mente tutte e trenta le giornate trascorse così, chiudendo il numero di settembre mentre il telefono squilla, lo stampatore aspetta e i compagni d′avventura fanno un ultimo sforzo prima di godersi le meritate vacanze. Bello sapere che dal 1994 mi segue tanta gente con la mia stessa passione per queste due ruote con l′anima. Grande soddisfazione, enorme responsabilità. Importante non dimenticare da dove si viene; fondamentale tenere a mente che la strada ancora da percorrere conta di più, meglio guardare avanti e non indugiare troppo nello specchietto. Il parabrezza protegge dal vento della corsa, da moscerini e pioggia, non indica la giusta direzione. Quella bisogna scoprirla strada facendo, una curva dopo l′altra. Sempre avanti.