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LOWRIDE 39 settembre 2011

Lo scrisse Jack Kerouac e non so dargli torto. "Tutti gli esseri umani sono anche esseri sognanti. Il sogno lega tutto il genere umano" Il mio sogno non è niente di speciale, eppure me lo sogno a occhi aperti per mesi e mesi, forse è anche il tuo...

Ritrovarsi a occhi aperti, carico come una molla, prima che suoni la sveglia, già ripassando mentalmente se a bordo ci sono attrezzi e vestiti che potrebbero servire strada facendo; manca sempre qualcosa, qualcos'altro nelle borse non c'entra, ti arrovelli finché una corda elastica salta nel muso e ti dà la scossa: metti in moto e via. Fare il pieno all'automatico, vagabondare nei quartieri e stupirsi che in giro non c'è nessuno: tutta mia la città. Arrivare in anticipo all'appuntamento con qualche amico per poi partire con una vaga meta, senza orari, senza fretta... Viaggiare solo finché se ne ha voglia, evitando con cura l'autostrada e persino le statali; appena possibile buttarsi da uno scoglio o da un masso nell'acqua fresca per togliersi di dosso la polvere della strada. Mangiare quando capita, idratarsi e dissetarsi sempre, chiedere la strada a benzinai e contadini, quando il sole picchia davvero godersi l'ombra degli alberi in collina o di vecchie case nelle piazzette silenziose di paesini persi in in cima agli Appennini. Cercare la strada per quel radunetto di cui ti hanno parlato tempo fa, ma anche sagre paesane e feste di piazza vanno benissimo; far festa coi vecchi amici, trovarne di nuovi e buttarsi finalmente in un sacco a pelo quando non stai più in piedi. Dormire sotto le stelle. Svegliarsi poco dopo l'alba, stiracchiarsi e ripartire...

Fare un po' di moto, me l'ha ordinato il dottore tanti tanti anni fa; penso sia un consiglio sempre valido, no? Queste sono le vacanze, questo è vivere; tutto il resto non è sogno, è peggio di lavorare.

© LOWRIDE | settembre 2011