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LOWRIDE 43 gennaio 2012

Passano gli anni ma la mia curiosità si rinnova per ogni aspetto di questo satellite bicilindrico che dal 1903 ruota intorno alla terra e ci permette di osservare il mondo e la strada in maniera un po' diversa rispetto a tutti gli altri. Una curiosità che riguarda le viscere di questi motori, la storia, aneddoti della Motor Company, eroi oscuri del chopperismo militante, miti e fenomenologia dei biker, modelli leggendari ed epopee avvincenti.

Mi piace curiosare, fotografare e condividere piccole scoperte. Osservo e scrivo, insomma, come mi invitava a fare la maestra. Ascolto, leggo, colleziono e tengo a mente. A volte mi diverto, altre sono stupito ma sempre interessato. Non tutti gli episodi sono divertenti, ci sono momenti esaltanti e anche situazioni tragiche. Forse il senso di fragilità che si prova in sella a una Harley, sotto il cielo e in balia degli elementi, spinge a vivere più intensamente... Vivere vuol dire anche fare piani e trovarsi per cause di forza maggiore a doverli cambiare. Il dossier che volevamo dedicare ai rider liguri, insieme al fotografo e harleysta genovese Marco Frino, a fine ottobre era ormai pronto; belle immagini di chopper e custom cavalcati dai rispettivi proprietari in scenari suggestivi, paesaggi che mettono la voglia di evadere, cartoline che sprigionano profumi di mare e macchia mediterranea. Poi sulla Liguria inizia a diluviare. Perdiamo i contatti per qualche giorno, cerchiamo di seguire una situazione sempre più drammatica.

Il 25 ottobre una valanga di fango sconvolge le Cinque Terre. Il 4 novembre Genova si allaga ma i protagonisti del servizio se la cavano; solo lo Sportster del fotografo Marco viene travolto dall'acqua in un parcheggio sotterraneo. Qualche giorno dopo ci contattano Riccardo, Marco e Peter del Versilia HOG Chapter. Riconosciamo i loro volti e in particolare il Night Train rosso dell'amico Alfredo, che invitammo due anni fa a Verona per il bike show di LowRide. Marco Frino si reca a trovarli e ci comunica il suo sbigottimento. "A Vernazza sono rimasto sconvolto da ciò che ho visto, non credevo che a distanza di un mese la situazione fosse ancora questa. Ho camminato dieci minuti sulla terra battuta, spuntavano i camini delle case e i lampioni della luce; sotto i miei piedi c'erano due o tre piani di case..." In una situazione così drammatica ha senso parlare di passione Harley? Perché Alfredo dovrebbe riparare la sua moto, ora che ha perso molto di più? Forse un po' di passione comune può spingerci a un gesto di solidarietà e fratellanza, oltre a farci apprezzare ciò che abbiamo e diamo per scontato. Quel Night Train tornerà sulla strada...

© LOWRIDE | gennaio 2012