Ogni tanto viene spontaneo tirare il fiato, dare un’occhiata al totalizzatore e allo specchietto, fare il tagliando e un piccolo bilancio. Giusto, peccato che in ognuna di queste storie sono negato. Mi piace solo andare a manetta nella vita. Riposerò dopo. Ora mi godo la strada, da qualche settimana ho di nuovo una Harley col contachilometri funzionante e specchi decenti. Erano anni che mi guardavo i gomiti e contavo i pieni. Al tagliando ci sto attento, non risparmio sulla sicurezza, ma i bilanci mi mettono angoscia. Li faccio solo quando il numero di LowRide è quasi fatto, lo stampatore scalpita e il tempo stringe. Mentre scrivo queste righe, indirizzate a voi lettori, tiro le somme di un altro mese vissuto duramente. Ripenso a tante storie e mi càpita sotto agli occhi questa foto tra mille. La faccia sorridente di Pierpaolo mi fa ripensare ai suoi umanissimi racconti dei biker liguri, a chi come lui è sopravvissuto al terremoto e cerca di vivere normalmente a L’Aquila. Ripenso a quando ci siamo conosciuti al Cafe, ai suoi problemi raccontati con dignità e ironia; apprezzo di più gli slanci d’entusiasmo con cui propone sempre nuove idee. Un po’ lo invidio se incontra Marco Giallini e ne fa un ritratto coinvolgente. Anche questo è LowRide, che bello viverlo insieme.