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LOWRIDE 65 novembre 2013

Sentirsi dire che le nostre pagine trasmettono qualcosa di lontano, se non contrario, a ciò che vuole trasmettere la filiale italiana del colosso USA a due ruote è una doccia gelata. Innanzi tutto perché non viene comunicato a parole e nemmeno al telefono, ma attraverso una fredda missiva elettronica. Lo afferma chi, fino a qualche settimana prima, esprimeva stima in maniera concreta per il nostro lavoro. Dopo una ventina d’anni di attività giornalistica ed editoriale dedicata a divulgare la cultura che ruota intorno ai v-twin, seminando in un terreno non sempre fertile e rischiando di tasca propria, tale messaggio spiazza. Fa capire la distanza siderale che separa chi queste moto le ama veramente da chi ci lavora e basta. Scelta assolutamente rispettabile, anche se unilaterale e sorprendente. Ha il merito di aprire gli occhi e lavare via ogni calda sicurezza, proprio come una salutare doccia fredda. Arriva quando tutti noi qui a LowRide sentiamo che si accorciano le distanze sempre più tra redazione e lettori; l’abbraccio caloroso dei tanti amici è commovente, stimola a fare meglio e di più. Illuminanti le esperienze come Bagger Tour e Rombo di Tuono. Ci piove in testa nel momento in cui tante realtà ritengono il customizing fondamentale e studiano la nostra rivista per capire, invidiando chi può contare su un mensile fedele e indipendente. È una beffa quando le autorità del nostro Paese, con un decreto legge, affermano la volontà di semplificare le procedure di omologazione per i veicoli personalizzati, grazie a un lungo lavoro di Confindustria ANCMA nel quale anche LowRide ha investito, portando le istanze condivise con motociclisti e professionisti del custom. Perciò il momento è ottimo, il nostro entusiasmo alle stelle e la corsa continua, più avvincente che mai. E poi finché c’è benza c’è speranza... Ci si vede a EICMA Custom!

© LOWRIDE | novembre 2013