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LOWRIDE 69 marzo 2014

Meglio bruciare in un lampo che spegnersi lentamente. Chi crede a questa filosofia rischia ma non appassisce. Invece di mettere la testa a posto del tutto, questo tipo d’individuo continua a giocare col fuoco. Molti di noi lasciano ardere la passione per le motorette diaboliche, quelle con le fiamme sul serbatoio che fanno sempre un po’ di baccano ma ammazzano la noia; non fanno male a nessuno. In America dicono: perdona il nostro rumore, è il suono della libertà. Un po’ di verità in quel motto si può trovare, basti pensare all’adrenalina che dà il ritmo di un bicilindrico appena sbrigliato... Sinceramente non sappiamo se sia approvato dalla Santa Inquisizione del TÜV l’impianto di scarico adottato da Fred Kodlin per la sua bagger. Il customizer tedesco è da una ventina d’anni un provocatore del custom, non sa tirarsi indietro davanti a una sfida. Col tempo sembra rinsavito a chi, come noi, ha passato con lui un’infernale nottata a Barcellona nella bolgia delle ramblas e dei locali. Dopo un epico viaggio attraverso la Francia in sella a chopper da paura, con colleghi e amici avevamo raggiunto la Catalunya in occasione del centenario di Harley-Davidson. Tutto bene finché i fumi dell’alcool non avevano preso il sopravvento. Non dimenticheremo mai Fred, con baffazzi e mullet d’annata, alle prese col suo mostro giallo, lunghissimo. Impossibile farlo ragionare, nel cuore della notte voleva ripartire a tutti i costi, chissà per quale destinazione, in una città sconosciuta. Beh, meno male che saliva sulla moto da una parte e cascava dall’altra! Aveva radunato una piccola folla davanti allo Hard Rock Cafe, per fortuna gli amici lo avevano trattenuto. Ripartì solo dopo qualche ora, quando il tasso era sceso e il sole ormai sorto... Sembra ieri, invece sono passati dieci anni. Oggi Fred pare cambiato, s’è tagliato i capelli, beve meno e fa una vita più sana. Ha la testa sulle spalle, non combina più certe ragazzate. Eppure basta dirgli di portare fuori dai padiglioni del Motor Bike Expo la sua bagger per qualche foto e scatta qualcosa nella sua testa. Sgasa e lancia fiammate mentre il sole tramonta, pare un ragazzino. Ringiovanisce a vista d’occhio... La morale di questa storia? Mai bere quando si guida, non mettere troppa carne al fuoco però batti il ferro finché è caldo. Guai ad annoiarsi, peccato lasciar spegnere la fiammella di pazzia che resta in fondo al cuore e combatte il logorio della vita moderna. Tra chi identifica tutto questo col custom l’unico che s’è stufato a Verona, secondo fonti ben informate, pare sia stato questo Dogue de Bordeaux, a giudicare dall’espressione. Week-end da cani...

© LOWRIDE | marzo 2014