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CHOP AND ROLL 13 aprile-maggio 2014

Sempre più di rado càpita che qualcuno si stupisca scoprendo quanto sia profonda in Giappone la cultura kustom. Basata su stili e storie di origine californiana, fatto che biker e rodder nipponici non smentiscono mai, questa maniera d′intendere certi mezzi a motore e più in generale il lifestyle che ruota intorno a essi è radicata nella patria del kintsugi. Questa pratica dal XVI secolo prevede l′impiego di polvere d′oro sciolta nella lacca per la riparazione di manufatti in ceramica, in particolare di tazze per la cerimonia del the. Il metallo prezioso salda i frammenti e ne aumenta il valore, anche dal punto di vista artistico. Ogni oggetto riparato presenta un intreccio unico e irripetibile di linee dorate, secondo una filosofia squisitamente giapponese. L′imperfezione di una ferita può far nascere una forma più elevata di perfezione estetica e interiore, in ossequio alla dottrina buddhista della transitorietà di tutte le cose. È il concetto di wabi-sabi, valorizza la bellezza del fatto che nulla è perfetto, quella “bellezza imperfetta” che cresce con l’avanzare dell’età. Gli oggetti hanno vita propria e la loro impermanenza è evidenziata dalla patina del tempo, dall’usura e da eventuali riparazioni. Solo così evocano una sensazione di serena malinconia, stupore e uno slancio spirituale. Le cicatrici artistiche del kintsugi non si limitano a riparare i prodotti delle fatiche umane, li fanno più belli e irripetibili... Non è dannatamente simile al senso più profondo del kustom? Solo così si spiega il fascino di un hot rod autentico, di vecchi motori a valvole laterali riportati a nuova vita, di moto truccate e di pellacce tatuate. Tutto questo riciclaggio si trasforma in carburante per Chop and Roll.

© LOWRIDE | aprile-maggio 2014