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LOWRIDE 74 agosto 2014

Rileggendo il dossier WLA Liberator, che coincide con i 70 anni dello Sbarco in Normandia, mi soffermo sulle foto degli ultimi veterani, vecchi soldati Alleati ormai novantenni. Immagini che mi fanno ripensare al passato e scatenano un sacco di riflessioni sulla storia, sul presente e anche su me stesso... Non mi sono mai piaciute le celebrazioni, per esempio; penso che la memoria sia fondamentale ma le commemorazioni vadano riservate esclusivamente a chi è passato a miglior vita, il più tardi possibile. Del resto non ho mai azzeccato un anniversario e nemmeno un complemese, gettando nello sconforto le prime fidanzatine. Ricordo più facilmente il giorno in cui scade la revisione della moto, il mese in cui si svolge un raduno o l’anno in cui il motore Shovel ha sostituito l’Early Shovel; date fondamentali solo per me e pochi altri impallinati, me ne rendo conto. Preferisco festeggiare i compleanni altrui, i miei mi mettono in imbarazzo; certo, la fantasia non manca e neppure la parlantina eppure non so mai cosa dire, così faccio finta di dimenticarmeli, eppure la data è sempre la stessa... Da 50 anni. Un traguardo fatidico per tanti ma non per me, forse è arrivato troppo in fretta mentre ero in tutt’altre faccende affacendato. Gli auguri fanno sempre piacere, per carità, specie se arrivano dagli amici veri, quelli che con me condividono veramente qualcosa, un’idea o un ricordo. Mi scuserete se sono un po’ selvatico, ringrazio con carta e penna tutti quelli che si sono fatti sentire... E siete davvero in tanti! Mi spiace di non essere più brillante ma sinceramente credo che ci sia poco da festeggiare, invecchio mio malgrado solo perché il tempo passa e la ruggine, come dice il vecchio Neil Young, non dorme mai. Càpita anche ai migliori di compiere mezzo secolo, peccato non essere considerati di valore storico e dover pagare ”il bollo” e altri balzelli sempre a prezzo pieno. Poco male, con la scusa che cade in piena estate non festeggio mai il 15 di luglio; mi illudo che rimandare mantenga giovani. E poi le pietre miliari della mia strada non sono certo i compleanni; conto più volentieri i numeri e le annate delle riviste in cui, da ormai 20 anni, metto sempre l’anima, tutta l’energia e quel poco d’intelligenza che mi ritrovo in dotazione. Sono cifre più significative il 74 che corrisponde ai numeri di LowRide totalizzati, corrispondenti a quasi 13.000 pagine tutte fatte ”a mano” e curate con amore una per una, proprio come i chopper migliori. Preferisco contare le gomme usurate fino alle tele che si accumulano in un angolo del garage, prima o poi mi deciderò a buttarle. Due posteriori e un anteriore consumati lo scorso anno sul mio FXRT, niente male. Finché c’è vita c’è speranza, finché c’è benza e la strada chiama sono sempre pronto a partire. Anagrafe, non ti temo! Di doman non c’è certezza ma il viaggio migliore per me resta sempre il prossimo, il numero di LowRide più bello è quello che ho in testa, gli incontri sorprendenti sono quelli che farò, anche grazie a tutti voi lettori...

© LOWRIDE | agosto 2014