Fuori target. Fuori moda. Fuori. Nuoto controcorrente, è faticoso ma l’acqua pare più fresca e pulita. Non ho l’impressione di essere il consumatore tipo, m’illudo di sfuggire alle ricerche di mercato. Sogno a occhi aperti, leggo libri di carta e ascolto dischi veri, non ho feisbuc; niente ferie al mare d’agosto e nemmeno vado allo stadio. Pago le tasse, purtoppo; butto le cartacce nei cestini, spingo la moto in cortile per non disturbare i vicini e cerco di rispettare il prossimo, ma in fondo un po’ libero mi sento. Non ascolto i consigli per gli acquisti, vivo bene senza tivù e odio i luoghi comuni. Seguo storie che mi coinvolgono emotivamente, evito la folla e sto meglio così, tra pochi amici fuori dal mondo e fuori dal tempo, piuttosto che in fila nei centri commerciali... Certo, la vera libertà è altro; come diceva Giorgio Gaber non è stare sopra un albero, è partecipazione. Mi viene difficile partecipare, meglio costruire un piccolo giardino zen e riflettere piuttosto che buttarsi nel sabato sera, nell’orgia dei partiti, nelle partenze intelligenti d’agosto e nella ressa dei saldi. Non mi faccio grandi illusioni, coltivo qualche passione e sopravvivo dignitosamente. Mi sorprendo solo quando questi argomenti diventano un discorso di marketing. Persino ”loro” hanno capito che tutti vogliono una moto, molti di noi hanno una maglietta e un paio di jeans ma nessuno vuole la stessa moto e gli stessi vestiti: siamo individui, non massa uniforme ma moltitudine vibrante di persone uniche irripetibili, o per lo meno ci piace pensare di esserlo. Per questo il custom sta divenendo sempre più un concetto universale, assaporato da molti, sfruttato in maniera più o meno rispettosa dal ”sistema”. L’importante è vivere a modo proprio le mode passeggere e i grandi amori, bisogna stare al gioco ma mai del tutto. Meglio sfuggire all’illusione dei pacchetti completi, del chiavi-in-mano. Del resto le cose più belle nella vita costano ma sono impagabili, sono gratuite e proprio per questo valgono tanto. La libertà non ha prezzo eppure non è affatto a buon mercato. Sarà un caso se i veri custom nascono per strada, nei garage e nelle clubhouse? By The People, For The People.