Poche righe per annunciare una manovra che già era nell’aria da tempo. I dazi introdotti da Trump il 1 giugno anche in Unione Europe su acciaio e alluminio, rispettivamente del 25 e 10%, hanno avuto come conseguenza la reazione della UE.
Una reazione spropositata a dir poco, messa in atto da quei geni che stanno a Bruxelles. Infatti se i dazi del presidente col gatto rosso in testa si sono “limitati”, per così dire, alle materie prime, altrettanto non è stato per la risposta europea, che ha confermato dazi del 25% , che scatteranno da domani, 22 giugno, sull’importazione di numerosi prodotti finiti dagli Stati Uniti, alcuni dei quali veri e propri simboli del made in USA.
Tra questi, un elenco del valore di 2,8 miliardi di euro, figurano prodotti agricoli come mais e arachidi, derivati del tabacco come sigari e sigarette, superalcolici come bourbon e whisky, manufatti come i mitici jeans Levi’s e ovviamente anche le nostre amate moto, prime fra tutte Harley-Davidson e Indian. Capito l’affarone? Da domani si pagherà il 25% di dazio non sulle materie prime che servono a costruire prodotti, ma sui prodotti stessi.
C’è da chiedersi dove abbiano studiato questi papaveri della UE, prima fra tutte Cecilia Malmström, Commissario al Commercio UE, nonché eccezione alla regola che le svedesi siano tutte gnocche, che ha dichiarato: “Non volevamo trovarci in questa posizione, ma la decisione unilaterale e ingiustificata degli Usa di imporre dazi su acciaio e alluminio all′Ue significa che non ci resta altra scelta”. Una dichiarazione insomma al cui confronto la Fornero appare una dilettante della fregatura.
C’è da attendersi quindi per l’anno prossimo un rialzo dei prezzi di listino di H-D e Indian, sperando non sia troppo oneroso per le nostre tasche già ampiamente svuotate da questi avvoltoi in giacca e cravatta o tailleur.
di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl