Domenica 2 aprile su Sky Uno è andata in onda l’ultima delle dei puntate di Lord of the Bikes. Dopo l’ultima delle cinque eliminatorie di domenica 26 marzo a sfidarsi sulla Moto Guzzi V7III Special sono state le officine Svako Motorcycles, Radikal Chopper, Café Racer Napoli, Vibrazioni Art Design e MS Artrix.
Un’ultima puntata diversa da tutte le altre quella che ha concluso la seconda stagione del contest di customizzazioni presentato da DJ Ringo. Nessuna prova preliminare ma cinque officine a sfidarsi su un’unica base tecnica e con un tema, scelto come sempre dai giudici Aryk, Paolo Sormani e Filippo Barbacane, uguale per tutti: la moto del futuro. Come sarà una Moto Guzzi tra 150 anni? Come sempre il tempo massimo per realizzare la moto è stato di 15 giorni e il budget di 3.000 euro.
L’officina catanese Svako Motorcycles ha visto nella sua Hab-Ola la Guzzi del futuro: dotata di forcellone rigido, gli ammortizzatori originali sono stati montati sulla forcella. Il serbatoio rifatto è coperto da una cover che si prolunga verso il posteriore fino a diventare una sella in sospensione. La moto ha un tablet integrato nella plancia e un impianto elettrico con sistema Raspberry Pi che consente di controllarla tramite touch screen e comandi vocali. Hab-Ola è un termine del dialetto siciliano che significa vola e così i customizer catanesi hanno dotato la loro special si un impianto di scarico che si alza trasformandosi in un paio di ali con reattori. La propulsione è ibrida, grazie a un generatore di idrogeno sull’anteriore.
Il milanese Andrea Radaelli di Radikal Chopper ha invece interpretato con la sua Dynamica un domani dalle tinte rétro con linee curve e forme affusolate. La sua special concede poco all’esplorazione tecnologica ma punta tutto sull’elaborazione estetica del concept. La carrozzeria è una monoscocca in alluminio; la Dynamica cela alla vista elementi come gli scarichi, la strumentazione e gli ammortizzatori, mentre la forcella è abbinata ad ammortizzatori verticali. Le luci anteriori e posteriori sono lastre di vetro temperato illuminate da led invisibili. Elementi vintage senza tempo tipici delle lavorazioni di Radikal Chopper sono i filtri doppi a trombetta, i semimanubri, gli inserti in ottone, le pedane in legno con inserti in metallo e un cuscino in pelle al posto della sella, ancorato con delle cinghie al codino.
Per l’officina romagnola di Vibrazioni Art Design la moto del futuro non sarà alimentata a benzina. Per questo motivo la loro special Visione è la prima Moto Guzzi elettrica al mondo. Il propulsore endotermico è stato infatti sostituito con uno elettrico che si è portato via più di metà del budget. Alberto e Riccardo hanno poi realizzato la carrozzeria con un monoscocca in lamiera recuperato come nel loro stile da vecchi fusti d’olio, mentre le carene laterali e il copriruota anteriore sono in carbonio. Le parti in lamiera sono state verniciate con una vernice termocromatica che sotto i 20 gradi ha una finitura nera, mentre superata tale temperatura diventa trasparente lasciando intravedere la lamiera del bidone nei suoi colori originali. La moto è completata con un tablet sul manubrio e una telecamera a infrarossi per vedere la strada senza ausilio di luci notturne.
Gli aostani di MS Artrix sono partiti da una carenatura completamente chiusa, che lascia intravedere solo le teste del motore. La verniciatura è come sempre il punto di forza del team, che riveste la carenatura di soggetti spaziali, da cui il nome della moto Stardust. Vengono coperti forcella e forcellone, così come le ruote lenticolari. Al retrotreno c’è un codone monoposto portante che racchiude i led, mentre gli ammortizzatori sono di tipo softail orizzontali. Al manubrio uno smartphone sostituisce la strumentazione fornendo le funzioni principali della moto.
Il quinto team di Cafe Racer Napoli non è purtroppo riuscito a portare a termine la sua moto e si è dovuto perciò ritirare. Giunti a Mandello del Lario i quattro team sono stati sottoposti a un primo giudizio che ha determinato una “top 3”. Esclusi da questa selezione Vibrazioni Art Design, che hanno forse pagato la conversione del motore, sono rimasti i tre team di Svako Motorcycles, Radikal Chopper e MS Artrix.
Per l’occasione, essendoci tre moto da provare in pista, ad affiancare Filippo Barbacane e Gianfranco Guareschi è stato chiamato niente meno che DJ Ringo. Al termine della prova su strada il verdetto dei giudici: Lord of the Bikes 2017 è Radikal Chopper con la sua Dynamica.
Fino a domenica 9 aprile anche il pubblico può votare la propria special, registrandosi sul sito The Clan. In palio ogni settimana premi firmati Moto Guzzi.
Al vincitore Radikal Chopper andranno invece una Moto Guzzi MGX-21 del valore di 24.000 euro, la possibilità di creare un kit di customizzazione ufficiale personalizzato e un servizio di copertina su Chop and Roll, che vedrete sul numero 32 in edicola a giugno. A seguire i video con le presentazioni delle quattro special finaliste.
di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl
Hab-Ola, la V7III custom di Svako Motorcycles - Lord of the Bikes 2017
Dynamica, la V7III di Andrea Radikal Chopper - Lord of the Bikes 2017
Visione, la V7III custom di Vibrazioni Art & Design - Lord of the Bikes 2017
Stardust, la V7III custom di MS Artrix - Lord of the Bikes 2017