Harley-Davidson in crisi? I dati del secondo trimestre 2017

La Casa di Milwaukee ha recentemente presentato il suo bilancio del secondo trimestre 2017, che fa segnare un calo di vendite globale pari al 6,7%. Nello specifico, rispetto allo stesso periodo del 2016, la flessione è stata di 9,3 % nel mercato domestico, con 49.668 unità vendute, contro le 54.786 del secondo trimestre 2016, e del 2,3% in quello internazionale, con 31.720 moto vendute, contro le 32.480 del secondo trimestre 2016.

Per quanto riguarda il mercato americano, l’andamento di H-D segue un calo di vendite generalizzato di tutti i marchi e mantiene la quota di mercato che H-D detiene negli Stati Uniti nel segmento oltre 601 cc, pari al 48,5 %. La regione EMEA è quella che ha reagito meglio, totalizzando 17.230 vendite contro le 17. 513, pari a una flessione del 1,6 %.

In totale, i dealer della Motor Company hanno venduto in questo trimestre appena chiuso 81.388 moto contro le 87.266 del trimestre 2016, pari appunto a una flessione del 6,7 %. Se si confrontano i dati dei primi 6 mesi questa percentuale scende a 5,7 %, con 136.437 moto vendute da gennaio a giugno 2017, contro le 144.724 del primo semestre 2016, il che fa pensare che la crisi non sia dovuta fattori “metereologici”.

L’azienda stima di consegnare tra 39.000 e 44.000 moto nel terzo trimestre 2017, con un calo compreso tra il 10 e il 20%, mentre alla fine dell’anno le vendite dovrebbero attestarsi tra le 241.000 e le 246.000 unità, con una flessione tra il 6 e l′8% rispetto all′anno scorso, quando si raggiunsero le 262.221 consegne, in calo dell’1,6 % rispetto alle 266.382 del 2015.

Non va meglio per quanto riguarda i profitti e le quotazioni in borsa. La società di Milwaukee ha chiuso il trimestre con profitti pari a 258,9 milioni di dollari, in ribasso del 4,5% dai 280,4 milioni dello stesso periodo dell′anno scorso. Conseguente il ribasso anche del valore di EPS (Earnings Per Share, ossia utili per azione) da 1,55 dollari a 1,48 dollari.

Il fatturato si è attestato a 1,77 miliardi, in calo dagli 1,86 miliardi del secondo trimestre 2016. I dati rimangono comunque al di sopra delle attese degli analisti di FactSet che si attendevano profitti di 1,38 dollari per azione, con un giro d′affari di 1,59 miliardi. Come riportato dal sito firstonline, all’apertura della borsa di Wall Street nella giornata del 18 luglio il titolo NYSE (New York Stock Exchange) HOG ha fatto registrare un calo del 11,2% con 46,74 dollari per azione, anche se oggi il titolo sembra in leggera ripresa con un valore di 48,84 USD per azione.

Il CEO Matt Levatich, che già all’inizio dell’anno aveva annunciato che nei prossimi 5 anni verranno prodotti ben 50 modelli (finora ne abbiamo visti solo un paio, il Road King Special e lo Street Rod 750) ha sottolineato come l’azienda stia concentrando i suoi sforzi sui modelli 2018, che verranno presentati durante il Dealer Meeting di Los Angeles dal 21 al 25 di agosto. Al momento si vocifera di un utilizzo più ampio dei motori M-8 che non rimarrebbero relegati ai soli Touring, e di un nuovo telaio che potrebbe essere utilizzato su più famiglie di moto, in modo da contenere i costi, secondo una pratica diffusa nel mercato automobilistico, ma si tratta solo di voci di corridoio, quindi non prendetele per buone. Staremo con le orecchie tese… Nel frattempo sempre Levatich, ma questa è notizia che abbiamo già dato, starebbe meditando l’acquisto della Ducati, ma a quanto pare Harley-Davidson non è l’unico acquirente possibile.

Interessante l’analisi economica proposta da La Stampa, la quale afferma che potrebbe mancare un ricambio generazionale per tenere in piedi il marchio, in quanto i giovani d’oggi non sembrerebbero interessati alle moto nuove.

Il quotidiano afferma che “Il boom dell’Harley era dipeso in passato soprattutto dalla sua popolarità tra i baby boomers, cioè la generazione dei nati tra il 1945 e il 1964, che aveva fatto la contestazione e abbracciato lo stile di vita promosso dalle ‘hog’. Le generazioni successive, X e Y, (cioè quelli nati tra il 1965 e il 1984 e quelli nati fino al 2000, N.d.R.) hanno mostrato meno interesse, mentre se i millennials comprano una moto, preferiscono prenderla usata. Se non riuscirà a cambiare questa cultura, la Harley rischierà di imboccare un lungo ma inesorabile viale del tramonto.”

Non ci sentiamo di fare una previsione tanto pessimistica, ma è indubbio che se una ventina di anni fa ci avessero detto che i giovani avrebbero sostituito le moto con i videogiochi o i “telefonini” ci saremmo messi a ridere. Oggi questa è una triste realtà: sempre più giovani a “rincoglionirsi” davanti a uno schermo e sempre di meno quelli che escono a godersi la vita a cavallo di una moto, di qualsiasi marca sia.

Con i modelli Street 750 e Street Rod la Casa di Milwaukee ha fatto sicuramente un passo per avvicinarsi a questa generazione di nuovi utenti, mentre con i nuovi propulsori Milwaukee-Eight punta a consolidare una clientela più matura, ma non troppo, con un prodotto tecnologicamente avanzato. Per un bilancio più veritiero non resta che attendere i dati di fine anno 2017.

www.harley-davidson.com

di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl

© LOWRIDE | 20/07/2017
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